La Sardegna è un’isola da visitare tutto l’anno non solo per il mare e le splendide spiagge, ma anche per andare alla scoperta di luoghi incantevoli e tradizioni che raccontano la storia del popolo sardo.
I villaggi nuragici dell’età del bronzo, l’enogastronomia, o le antiche maschere, i Mamuthones e gli Issohadores rievocano infatti la cultura della Sardegna.
La regione anche attraverso le sagre e le altre manifestazioni, condivide le sue tradizioni con i visitatori. Vi forniamo di seguito alcuni eventi di rilievo culturale, anche se la Sardegna può essere apprezzata ogni giorno, viaggiando senza meta tra i suoi borghi.
Per ammirare al meglio la Sardegna è consigliato spostarsi noleggiando un camper, il mezzo più indicato in assoluto. Intraprendere una vacanza in Sardegna in camper è un’esperienza coinvolgente , da provare almeno una volta nella vita.
Noi lo abbiamo fatto con i Yep Campers, camper in stile anni ’80.
Autunno in Barbagia – da settembre a dicembre
La manifestazione coinvolge trentadue borghi della provincia di Nuoro dal 1 settembre al 16 dicembre 2018. Essa nasce da un’iniziativa del comune di Oliena che nel 1996 diede vita ad un evento denominato “Cortes Apertas” con l’intento di aprire i cortili delle case storiche per accogliere i visitatori e di fare delle piazze un palcoscenico per eventi folkloristici.
Con gli anni la manifestazione ha coinvolto tutta la Barbagia diventando un evento culturale di grande richiamo turistico che mantiene viva e diffonde la vera identità di questa terra.
È un percorso che coinvolge il settore enogastronomico della Barbagia con i suoi sapori, ma che porta anche alla riscoperta di antichi mestieri, come la lavorazione della lana, la raccolta e la pulizia del grano, o l’arte casearia. Gli spettacoli con canti e balli popolari fanno da cornice alla manifestazione.
Cap d’Any a l’Alguer 2018 – dicembre
Alghero è protagonista della festa di fine anno più famosa della Sardegna. L’evento inizia già nei primi giorni del mese di dicembre e termina a gennaio. L’antico borgo medievale della città, nell’ambito della terza edizione Mes que un mes, ospita spettacoli teatrali, concerti, artisti di strada e mercatini per rilanciare Alghero e la Riviera dei Coralli oltre i confini nazionali.
Il Cap d’Any accoglie anche alcune manifestazioni come il villaggio di Babbo Natale, allestito per i più piccoli.
Ci sono anche la festa della birra artigianale sarda, uno spettacolo di luci allestito in tutta la città e l’evento GirOlio, con stand, mercatini espettacoli folkloristici. Quest’anno è stato anche bandito un concorso per trovare un logo adatto al Cap d’Any che ha visto coinvolta tutti la cittadinanza.
Il presepe di pane a Olmedo – dicembre
A circa 12 chilometri da Alghero si trova Olmedo, un paesino che da circa 30 anni commemora il Natale con il presepe di pane. Oltre 160 personaggi sono lavorati dalle sapienti mani degli artigiani locali. Il presepe rispecchia la realtà locale, per cui spiccano tra le classiche casette, gli antichi nuraghi.
Il carnevale di Mamoiada – da gennaio a febbraio
Il paese, che si trova nella provincia di Nuoro, inizia sempre la celebrazione del carnevale la notte del 16 gennaio in cui viene acceso un fuoco sacro davanti la chiesa del paese. Esso ricorda la discesa di Sant’Antonio agli inferi. Con vari tizzoni si accendono altri fuochi che animano il paese. Attorno ad essi si sviluppano nei diversi rioni canti e balli tradizionali che culminano il martedì grasso con una celebrazione a cui prendono parte le maschere sarde tradizionali.
I Mamuthones e gli Issohadores danno vita a una processione solenne nella quale risuonano ad intervalli regolari i campanacci dei Mamuthones, mentre gli Issohadores gettano lacci tra la folla per fare prigionieri. Le due maschere non sfilano mai separate, pur avendo origini diverse, poiché le prime sono più antiche e risalgono al XIX secolo, mentre le seconde sono molto più recenti e si ispirano alle maschere spagnole.
Sagra degli agrumi a Zerfaliu – febbraio
A febbraio il comune di Zerfaliu nella provincia di Oristano celebra i suoi agrumi con marmellate, liquori e zippole che sono dolci fritti tipici del carnevale. La sagra include anche mercatini con l’artigianato locale e musiche tradizionali.
La Quaresima e la settimana santa a Cuglieri – marzo o aprile
A Cuglieri in provincia di Oristano, tutte le manifestazioni sono organizzate dalle confraternite e arciconfraternite del paese con eventi in cui predomina la fede, ma ci sono tracce anche di antichi riti che hanno origini pagane.
I sei venerdì della Quaresima sono tutti caratterizzati dalla presenza di elementi simbolici che rievocano la rinascita. Il quarto venerdì ad esempio i paesani preparano le Nennere, che sono dei piatti in cui viene fatto germogliare del grano e che poi vengono usati per adornare i sepolcri durante il mercoledì santo.
Una caratteristica della celebrazione della notte del giovedì santo è la processione delle confraternite, detta de sas Chilcas, in cui si visitano i sepolcri. La visita ai sepolcri rievoca il vagare della Madonna alla ricerca del corpo di Cristo in seguito alla crocifissione.
La sagra del riccio ad Alghero – marzo
Nei fine settimana di marzo, Alghero offre largo spazio al prodotto di mare più tipico della zona: il riccio. I ristoratori si mettono alla prova creando squisite ricette e quella ritenuta migliore viene premiata con il riccio d’oro, che attesta il prezioso contributo culinario di Alghero alla gastronomia sarda.
La sagra del carciofo ad Uri – marzo
Uri è un piccolo paese che si trova tra Alghero e Sassari. A marzo Uri rende omaggio al carciofo spinoso sardo con una sagra. Il prodotto ha ottenuto la qualifica dop ed è il vanto culinario della zona. È un ortaggio longilineo e poco amarognolo con il quale vengono preparate ricette locali. Al carciofo vengono affiancati altri prodotti gastronomici locali come il formaggio, il vino e l’olio.
La sagra del cuscus tabarchino nell’isola di San Pietro – aprile
A Carloforte il cuscus viene arricchito con la carne e i profumi dell’isola di San Pietro. L’evento gastronomico è arricchito da balli tradizionali sardi e da parate di epoca medievale.
La cavalcata sarda a Sassari – maggio
A Sassari si tiene un’antica manifestazione la cui prima edizione risale a 1899, anno in cui il re Umberto I e sua moglie Margherita si recarono a Sassari. Da allora ogni anno la città regala ai visitatori una sfilata folcloristica di rara bellezza. Cavalieri e dame sfilano a piedi e a cavallo e si possono ammirare vestiti impreziositi da ricami e gioielli artigianali. Ci sono poi gli indimenticabili carri floreali che vengono chiamati traccas.
La festa della paranza a Calangianus – luglio
A Calangianus, un paese in provincia di Sassari, si celebra la paranza che è un piatto di pesce fritto con merluzzetti, triglie, alici e altri pesci azzurri. Il nome paranza deriva dalla tipica imbarcazione che è utilizzata per la pesca. Il pesce è accompagnato da vini e dolci locali.
La faradda de li candareri a Sassari – 14 agosto
Sassari celebra la vigilia di ferragosto da otto secoli, da quando Pisa la governava. La città doveva donare alla chiesa di Santa Maria di Pisa la cera che era poi utilizzata per le celebrazioni liturgiche. Nel 1284 Pisa ha lasciato Sassari e con gli anni la cera è stata sostituita dal legno così che i ceri sono diventati i candelieri che vengono portati in processione per la città. Essi rappresentano le diverse corporazioni di arti e mestieri della città, che attualmente sono dieci.
La sagra della bottarga a Cabras – agosto
La sagra della bottarga di muggine a Cabras in provincia di Oristano attira molti visitatori. Essa è ottenuta dall’essiccazione e dalla salagione delle ovaie del cefalo e può essere gustata sul pane con il burro o anche come condimento nei primi e nei secondi.